martedì 27 novembre 2012

Una battifollina in più

Forse non tutti sanno che da una ventina di giorni abbiamo una nuova battifollina: la Kasia è infatti diventata cittadina italiana il 9 novembre scorso acquisendo così diritti e doveri di qualsiasi altro cittadino italiano. La cerimonia, più bella di quando potessimo prevedere, si è svolta al primo piano del palazzo comunale di piazza Cadorna, alla presenza dell'assessore all'integrazione Stefania Magi. Erano presenti una ventina di candidati, tra le nazionalità più disparate: russi, albanesi, macedoni, dominicani, polacchi, ecc.
Prima di tutto è stato cantato l'inno di Mameli con una discreta partecipazione. E' poi seguito il discorso di apertura dell'assessore Stefania Magi, persona solare e rassicurante che ha accolto ciascun nuovo cittadino con due baci simbolizzanti il benvenuto e l'affetto della comunità aretina.
Per chi non ha mai avuto a che fare con queste cose, non può immaginare che valore psicologico e pratico abbia la cittadinanza. Prima di tutto la solennità del momento, il giuramento sulla costituzione italiana e sul rispetto delle leggi vale già di per sé il "prezzo del biglietto" che non è poco: infatti l'iter burocratico, inasprito dalla legge Bossi-Fini e forse da altre leggi successive è diventato complicato e tortuoso. Oltre che di una bella somma in denaro, c'è bisogno di certificati penali (in Italia e del proprio paese di origine), certificato di nascita, oltre che essere in una delle condizioni elencate nel sito del ministero degli interni (per esempio matrimonio da almeno due anni con cittadino italiano). Ovviamente per tutti i documenti in lingua straniera, c'è bisogno della traduzione effettuata da ambasciate o consolati vari che si fanno pagare profumatamente (oltre allo scomodo dello spostamento, in quanto molti sono a Roma).
Gli altri aspetti importanti sono più pratici: iscrizione al servizio sanitario nazionale senza più scadenze, diritto al voto anche per le elezioni politiche, documenti italiani validi per l'espatrio, oltre che regolarizzazione di una situazione ormai definitiva e cioè il vivere la propria vita sul suolo italiano. Anche nella presentazione di un curriculum ciò diventa una voce importante, in quanto molti ancora guardano allo straniero con diffidenza e quindi la cittadinanza italiana può contribuire a "tranquillizzare" eventuali datori di lavoro.
Diciamo quindi che il 9 novembre 2012 è stato un giorno importante per molti di questi candidati, anche se non sono mancate situazioni un pò deprecabili: c'è stato infatti chi non ha saputo nemmeno leggere correttamente la formula del giuramento in italiano e questo forse potrebbe essere il requisito mancante. Infatti conoscere in modo perlomeno sufficiente la lingua italiana scritta e parlata dovrebbe essere importante quanto presentare un certificato penale tradotto.

lunedì 22 ottobre 2012

Bollo auto - parte seconda (e ultima forse..)

La regione Toscana, in collaborazione con Equitalia, presenta: Un tranquillo pomeriggio di terrore.

Come ampiamente pronosticatomi dall'efficiente e pratico impiegato dell'Aci, ecco qua il secondo tentativo da parte della regione Toscana di ciucciare un pò di soldi ai dei semplici cittadini come me. A questo giro il possente ente regionale ha sfoderato i propri muscoli con l'aiuto del ligio ente Equitalia, mettendo a serio rischio le mie coronarie: ho infatti ricevuto la mia prima cartella di Equitalia (sperando sia anche l'ultima) e ho seriamente rischiato di diventare un suo cliente. Sempre ricordandomi che per tutti esiste la presunzione di innocenza ma non per la nostra beneamata (?) regione, ho strappato voracemente la cartella ed ho scoperto così il secondo e previsto tentativo di raccattare un pò di fondi. Dodici pagine: in una il comodo bollettino precompilato per un pronto pagamento; un'altra conteneva due righe in cui mi si contestava una certa cifra; e tutte le altre? Beh, spiegavano in mille modi le modalità di pagamento, rateizzazioni comprese!!!



Dopo un iniziale momento di sconforto, ho deciso che avrei chiamato Equitalia di Arezzo e avrei chiesto del signore menzionato nella lettera ma il numero di telefono della sede di Arezzo non c'era; c'era solamente un numero a pagamento 199!! Speranzoso, cerco su internet e provo a chiamare ma non risponde nessuno: beh certo, è pomeriggio e loro sono aperti solo la mattina. Riprovo la mattina successiva mille volte e mille volte il telefono suona a vuoto. Mi prende un leggerissimo dubbio: vorranno mica che chiami l'199?!?
A quel punto approfondisco la noiosa lettura della dodecamissiva e noto che si può parlare anche con la propria sede dell'Aci, al che mi rigenero e mi fiondo a chiamarli. Sono aperti fino alle due, sacrificherò la pausa pranzo per mettere a tacere questa storia del bollo che mi si contesta. Entrare ed uscire è tutt'uno: l'Aci è aperto ma l'ufficio bollo è chiuso visto che lavorano fino a mezzogiorno o giù di lì. E meno male che ho scroccato il parcheggio, non avevo spiccioli! Sennò doppia fregatura.
A questo punto non ho scelta: devo chiedere un permesso al lavoro per fare questa cosa. Vado, metto a posto (vedi i due allegati finali) e torno ma ho dovuto comunque sacrificare un'ora al lavoro. Grazie amatissima regione, grazie presidente con la "p" minuscola, questa proprio non me riesce de ingollalla!!

martedì 9 ottobre 2012

Un piccolo passo verso la natura..

Durante uno spettacolo di Beppe Grillo che ho visto recentemente su Youtube, venivano presentati dei procedimenti del tutto nuovi e rivoluzionari di lavaggio sia per lavatrice che per lavastoviglie. Per la lavatrice si diceva di sostituire il classico detersivo con una palla (bio wash ball) che si diceva fosse in grado di togliere lo sporco dai vestiti (vedi il sito ufficiale per altre info). Per la lavastoviglie invece si descrivevano le miracolose doti pulenti di un detersivo fatto in casa. Per entrambe le situazioni, la rivoluzione sta nel fatto che l'ambiente avrebbe tratto beneficio da questi utilizzi in quanto venivano del tutto eliminati i composti chimici.
La biowashball ha attirato parzialmente la mia attenzione. Ero ovviamente entusiasta all'idea di dire addio al Dash o al Dixan, sia per motivi economici sia per i benefici che ne avrebbe tratto l'ambiente. Però dopo un pò di ricerche su internet, forum e blog ho accantonato l'idea in quanto non c'è molta convinzione attorno a questa cosa da parte di chi l'ha provata (sia per i risultati sia per il costo).
Ma per la lavastoviglie si può fare perlomeno una prova che non costa praticamente niente. Così ho preso la "ricetta" messa a disposizione da Beppe, l'ho confrontata con altre "ricette" di altri blog e ne ho tratto una mia personale con questi ingredienti: 4 limoni, 200 ml di aceto di vino bianco, 400 ml di acqua, 200 gr di sale fino. Ingredienti semplici, ricetta semplice: perché quindi non provare?
Per gli interessati: tritare a pezzettini i limoni interi (con buccia e tutto il resto) avendo cura di togliere però i semi, frullare i limoni tritati con il sale fino fino ad ottenere una soluzione meno "grumosa" possibile; si mette poi la soluzione in una pentola con l'acqua e l'aceto e si mescola il tutto e lo si porta a ebollizione per circa 15 minuti; infine si può aggiungere un cucchiaino da the di bicarbonato che avrà l'effetto di anticalcare per la lavastoviglie. Una volta freddo, il nostro detersivo completamente naturale e fatto in casa è già pronto. Due cucchiaini da the sono poi sufficienti per un normale ciclo di lavaggio.
Ho già all'attivo un ciclo di lavastoviglie e per adesso il risultato è eccellente. Sono abbastanza curioso però di provare questo detersivo con le stoviglie un pò più sporche del normale.
Ma è già una gioia il solo sapere di non inquinare e di risparmiare qualche soldino..

giovedì 4 ottobre 2012

Matrimonio a Varsavia - Wedding in Warsaw

Lo so, forse non c’entra molto con questo blog ma in fondo quattro degli invitati erano battifollini quindi si può anche inserire in questo contesto.
Non vorrei poi esagerare con i complimenti, anche in virtù del fatto che non posso dire (purtroppo) di conoscere benissimo gli sposi. Per conoscersi, una delle migliori strade da percorrere sarebbe quella di condividere esperienze, vacanze ma soprattutto la vita quotidiana e, ahimé, in questo non ci siamo..
Tuttavia DEVO spendere qualche parola per queste due belle persone, Ania e Tomasz.
Cari ragazzi… anzi, cari amici… beh porca miseria, dovrei dire cari parenti! Vabbè, cari Sposi, non mi sono mai sentito tanto benvoluto ad un matrimonio quanto al Vostro. Voi e le Vostre famiglie siete stati davvero superlativi. Se poi penso alla mia famiglia polacca, posso dire tranquillamente che non ho preso l’aereo per andare in un Paese straniero o per andare all’estero, ma per andare in un posto che sento casa mia, la mia seconda casa. Posso dire di averVi conosciuti solamente circa due anni fa quando siete venuti a trovarci qui a Battifolle e Vi abbiamo ospitato per la notte. Non è stato molto tempo però ci siamo subito trovati. Con Ania non era la prima volta che ci vedevamo però io in quegli incontri di famiglia con cento persone non riesco (o meglio, non riuscivo) a dare il meglio di me stesso e mi dispiace.
Mi aspettavo di partecipare al classico matrimonio polacco, quello descrittomi da varie persone come un’onda d’urto di un fiume in piena di vodka che scorre incessantemente e prepotentemente per un paio di giorni. In realtà la semplicità e la schiettezza che ha caratterizzato la Vostra unione sono state le vere protagoniste ed hanno reso la serata davvero unica anche per i partecipanti. Non so bene come di solito succede, però nei matrimoni ai quali ho partecipato in Italia (compreso il mio e della Kasia), sono gli sposi che in un certo senso si aspettano un qualcosa dagli invitati: sorprese, scherzi, esagerazioni varie. Non avevo mai visto una situazione in cui gli invitati sono messi al centro dell’evento dagli stessi sposi: è per me una cosa originale e meravigliosa.
Cosa dire della comunicazione? La lingua più parlata è stata l’inglese! I polacchi la facevano da padroni, ma poi c’erano danesi, olandesi, inglesi, italiani e persino un egiziano, se le mie fonti sono attendibili. E’ stato un matrimonio cosmopolita ed anche europeista. Si parla tanto di euro, banche centrali europee e altre cazzate, ma mai come sabato sera mi sono sentito un europeo. Anche se, durante le presentazioni, quando mia moglie rimarcava il fatto che eravamo italiani, quasi volevo far finta di niente, tanto adesso non va più di moda, ed anzi ci sarebbe quasi da vergognarsi per come ci hanno ridotto i nostri politici!
Se un domani esisterà mai un’Europa realmente unita, spero che prenda esempio da Voi, dal Vostro coraggio, dal Vostro spirito di adattamento, dalla Vostra intraprendenza, dalla Vostra simpatia, dal Vostro socializzare, dalla Vostra grande voglia di costruire un futuro migliore.
Eppoi ormai vanno dette tutte: cari lettori, sappiate che questi due sposi hanno voluto talmente tanto la nostra presenza che hanno insistito per comprarci loro il biglietto aereo. Ora, non so se tale usanza esista anche in Italia ma io sinceramente l’ho sentita solo dai miei suoceri che a suo tempo pagarono l’albergo ai polacchi che vennero al Mitch&Kasia wedding.
Quindi davvero a questo punto non c’è molto altro da aggiungere.
Solo grazie di cuore per averci reso partecipi delle Vostre nozze, sperando di rivederci quanto prima.
E buona Bangkok!

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I know, maybe it has not to do a lot with this blog, but in the bottom four of the guests were people from Battifolle, then it can also enter in this context.
Then I would not go overboard with the compliments, also in virtue of the fact that I can not say (unfortunately) to know very well the bride and groom. To know, one of the best ways to go would be to share experiences, holidays but especially the daily life and, alas, in this we did not ..
But I MUST say a few words for these two beautiful people, Ania and Tomasz.
Dear boys ... well, dear friends ... well damn, I should say dear relatives! Oh, dear Newlyweds, I've never felt so welcome to a wedding like as to Yours. You and Your families have been really superb. If then I think to my Polish family, I can safely say that I did not take the plane to go to a foreign country or to go abroad, but to go to a place that I feel my house, my second home. I can say tp have You known only about two years ago when You came to visit us here in Battifolle and we have hosted You for the night. It was not for long time however we soon found and understood. With Ania it was not the first time we met but I in those family meetings with a hundred people I can not (or rather, I could not) to give the best of myself and I'm sorry.
I expected to participate to a traditional Polish wedding, as described to me by various people as a shock wave of a vodka’s river in flood, flowing incessantly and forcefully for a couple of days. In fact, the simplicity and directness that has characterized Your marriage were the true protagonists and made the evening unique for the participants. I do not know how it usually happens, but in marriages in which I participated in Italy (including my own and Kasia), the spouses usually expect something from guests: surprises, jokes, various exaggerations. I've never seen a situation where the guests are placed at the center of the event by the spouses: it is for me something original and wonderful.
What about communication? The most spoken language was English! The Poles were the masters, but then there were people from Denmark, Netherlands, England, Italy and even Egypt, if my sources are reliable. It was a marriage cosmopolitan and even European. We use to talk about euro, central banks and other craps, but never as Saturday night, I felt an European. Although, during the presentations, when my wife remarked on the fact that we were Italians, I almost wanted to pretend that nothing happened, as now is no longer in fashion, and rather there would almost to be ashamed of how we have reduced by our politicians!
If tomorrow there will never be a truly united Europe, I hope it will take example by You, by Your courage, by Your ability to adapt, by Your enterprise, by Your shine, from Your socializing, by Your great desire to build a better future.
And then, now I need to said everything: dear readers, You must know that the two spouses have wanted so much our presence that they insisted to buy us the airfare. Now, I do not know if this custom also exists in Italy, but I honestly have only heard it from my in-laws which - at that time - paid the hotel to the Poles who came to Mitch & Kasia wedding.
So really at this point there is not much else to add.
Just thank you for making us partakers of your wedding, hoping to meet You again as soon as possible.
And good Bangkok!

lunedì 27 agosto 2012

Furbetti regionali...

Ed eccoci testimoni di un'altra furbata, degna della rubrica Ansa "L'Italia dei furbetti". Prestino attenzione a questo testo un pò tutti ma specialmente coloro che come me nel 2009 hanno acquistato un'auto nuova a doppia alimentazione benzina/gpl oppure benzina/metano: la nostra amatissima regione Toscana così all'avanguardia in tutto ha pensato bene di concedere l'esenzione dal pagamento del bollo auto per cinque annualità (inquini meno con il gpl e il metano e con una cilindrata minore quindi vai premiato e fin qui tutto sarebbe giusto) per poi richiedere adesso il pagamento di bolli vecchi mai pagati.
E' una cosa fantastica: prima ti dicono che a quelle condizioni non pagherai il bollo per cinque anni, dopo tre anni ti mandano una lettera "bonaria" ma minacciosa (vedi primo e secondo allegato) in cui ti dicono di pagare il bollo che non hai pagato!
Se il destinatario di tale missiva non si cura di protestare e indagare, ti allegano già un bollettino precompilato (vedi terzo allegato) per facilitarti il pagamento. In caso contrario "... verrà attivato il procedimento di recupero coattivo mediante iscrizione a ruolo del credito tributario" ecc. ecc.
Quindi per la regione Toscana non esiste la presunzione di innocenza ma la presunzione di colpevolezza. Cito testualmente Wikipedia: "La presunzione d'innocenza è un principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva ovvero sino all'esito del terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione. L'onere della prova spetta alla pubblica accusa, rappresentata nel processo penale dal pubblico ministero. Non è quindi l'imputato a dover dimostrare la sua innocenza, ma è compito degli accusatori dimostrarne la colpa, almeno in linea di principio."
Mi sembra quindi chiaro che il cittadino non è stato tutelato in questo caso. Non si dovrebbe scomodarsi per andare all'Aci a dimostrare di essere nel giusto (cosa che poi nel mio caso è avvenuta, vedi quarto allegato) bensì dovrebbe essere la regione a verificare con i dati che ha in suo possesso se sia il caso o meno di mandare certe lettere minatorie.
All'Aci mi hanno detto che ero assolutamente nel giusto ma che certe ricerche sono effettuate da un computer che in automatico fa partire queste lettere. Ah, ecco! La colpa è del computer! Tutto chiaro adesso!
Ma la colpa non sarà di chi lo programma?

N.B.: Ovviamente negli allegati ho coperto i dati sensibili ma rendono bene l'idea lo stesso.




domenica 19 agosto 2012

Una giornata al Santuario de La Verna


Oggi è stata proprio una bella giornata!
Trasferta non lontano da casa - poco più di cinquanta chilometri - in cerca con la mia famiglia di refrigerio, unita alla nostra consueta visita annuale al Santuario Francescano de La Verna.
Ma anche in una giornata apparentemente così semplice, si annidano spesso degli episodi più o meno disdicevoli.
Si comincia col parcheggio: o decidi di arrivare all'alba oppure metti in conto di pagare una bella cifretta pur di soddisfare la tua spiritualità.
Una volta parcheggiato, se si ha bisogno (come per noi) di un passeggino o carrozzina, c'è da affrontare il tortuoso percorso verso il Santuario. E' uno dei pochi casi in cui io vedrei di buon occhio almeno una sana pista fatta di catrame liscio e scorrevole. E' pur vero che il percorso tortuoso può essere inteso ed anche voluto per una sorta di penitenza. Ma non era il caso di mia figlia di diciassette mesi. In caso ne avrei avuto bisogno io, visto che anche oggi nonostante tutto ho collezionato una serie di pensieri negativi verso il prossimo.
Altro rospo da ingollare sono sicuramente le decine e decine di auto a cui viene consentito, in alcuni casi senza una ragione apparentemente valida (cioè senza vecchietti bisognosi a bordo per intendersi), di intrufolarsi fin quasi dentro al Santuario, creando scompiglio fra i pellegrini che avanzano brancolando tra l'ombra e i rari sprazzi di calura, lanciando mentalmente anatemi contro alcune mamme. Non sarebbe meglio organizzare un piccolo pulmino che collegasse continuamente il parcheggio al Santuario? Non ci sarebbe certo questo andirivieni di auto dei pellegrini.
Già, i pellegrini. Pur sentendomi sempre parte di questa famiglia - oggi in modo particolare - ne odio una bella porzione. Sì, perché molti credono che a loro tutto sia dovuto e possono sbattersene del resto, bimbi sui passeggini compresi. Meno male che ci sono molte altre persone a controbilanciare questi atteggiamenti deprecabili.
Ma l'episodio che più mi ha colpito è stato un altro. Colpito non è la parola giusta, direi piuttosto che mi ha lasciato a bocca aperta. E adesso col senno di poi vorrei tornare indietro nel tempo per intervenire e dire la mia.
Casualmente mi sono fermato all'ombra nei pressi di un gruppetto di persone tra cui un frate, un paio di turisti e un volontario proprio di fronte al Santuario. Il frate ha chiesto al volontario che gli si era avvicinato quando avesse cominciato il proprio servizio e lui gli ha risposto dalle due del pomeriggio (tra l'altro io l'avevo visto all'opera anche la mattina quindi non mi sembrava un nullafacente imboscato, anzi!). Essendo le due e mezza, il frate probabilmente si è sentito in diritto di riprendere l'operato del povero volontario asserendo che aveva visto entrare "cani, gatti, scosciate e canottiere", manco a dire la peggio feccia dell'universo! E a suo dire, il volontario avrebbe dovuto impedire tutto ciò. L'accusato però pensando che fosse vittima di uno scherzo ha sorriso a queste accuse. Al che il frate ha cominciato ad alterarsi dicendo più volte "Guarda che io non ci rido eh!". Poi però, accortosi di essere ascoltato da circa una ventina di persone, ha obbligato il volontario a seguirlo in un luogo più appartato per finire il cazziatone, addirittura arrivando a minacciare il poveretto di riferire tutto ad un certo personaggio che, se non ho sentito male, era il Guardiano (ho messo la maiuscola perché mi ha dato proprio l'impressione che questo tizio fosse un personaggio "di spicco"!).
Ora, la prima cosa che mi è venuta in mente è che questi volontari non credo siano soldati mercenari assassini pronti col fucile spianato ad accoppare i peccatori. Ma l'arrogante autorità del frate è la cosa che mi ha lasciato più sbigottito. Come può la Chiesa far avvicinare i giovani o i dubbiosi a Dio se in prima linea mandano certa gente? Chi gli dà il diritto di comportarsi come se fosse a casa sua? Un tempio di qualunque religione è la casa di tutti e non di un gruppo e basta. Non è con i gazebi con sù scritto "Accoglienza per i giovani" che i giovani si avvicineranno alla Chiesa, ma con le persone giuste e carismatiche. Ho notato con piacere la presenza di numerosi frati in età giovane intorno al Santuario ma poi questa scenetta è stata come una coltellata al fianco.
I nostri vecchi dicono che è giusto coprirsi quando si va a visitare dei santuari ed è altrettanto giusto che queste persone ci facciano notare le nostre disattenzioni nel vestirsi. Io invece credo che sia il momento di finirla con queste usanze medievali. Una semplice canottiera con dei jeans non può essere percepita come mancanza di rispetto. Ma dove sta scritta questa regola? Ma soprattutto chi è tra gli uomini che ha la capacità di giudizio imparziale per applicare ancora queste usanze? Oggi ho visto riprendere una signora assolutamente consona nei vestiti ma... aveva una canottiera, peraltro nemmeno scollata!
E' così che Gesù avrebbe voluto si comportassero la sua Chiesa e i suoi ministri?
E' così che si opera per riavvicinare la gente a Dio?

martedì 29 maggio 2012

Festa di fine anno all'asilo di Battifolle


Stupenda la festa di fine anno scolastico mercoledì 23 maggio alla scuola materna "Cielo Aperto" di Battifolle. Per i genitori dei bimbi del primo anno è stata un'esperienza davvero interessante. Per gli altri sicuramente almeno l'effetto sorpresa era sopito. Certo è che a questo tipo di feste per bambini è difficile abituarsi, anzi c'è sempre quel qualcosa di imprevedibile nei bambini che rende unico l'evento. Immenso è poi l'impegno degli addetti ai lavori e di alcuni volontari, tra cui anche i genitori che hanno procurato da mangiare per un esercito. Pochi lo sapevano ma ormai la voce si è sparsa: a Battifolle c'è una scuola materna di primissimo ordine. Discorso a parte per la festa di Natale e di fine anno (che a dire di molti, così belle non si fanno dappertutto), la struttura seppur di vecchia data è in ottime condizioni ed è sita in una zona tutto sommato  tranquilla. Tutt'intorno vi è del verde e numerosi giochi, dalle altalene alle bici, passando per castelli e cucinette varie. Per non parlare del personale: dalle maestre alle custodi, alla cuoca, al maestro di musica, è tutta gente che fa della propria professione una missione, una vocazione. Un esempio da seguire un pò per tutti: anche in momenti di vacche magrissime, qui dimostrano che è possibile avere il massimo per i propri bambini.

mercoledì 16 maggio 2012

Il Papa ad Arezzo!


Una due giorni veramente molto intensa: prima di tutto per la Diocesi, ma anche per il nostro paese e in particolare per Le Capannine.
La visita pastorale di Papa Benedetto XVI è stata subissata di polemiche spesso ingiustificate e di illazioni inesistenti ma è stata davvero una bella esperienza, a sentire la maggior parte delle persone che vi hanno partecipato. La mia giornata tipo è stata questa: sveglia alle sei, partenza alle sei e trenta spaccate, parcheggio al Magnifico e navetta con destinazione Baldaccio. Da lì una bella scarpinata in buona compagnia seguendo il tragitto pianificato dagli organizzatori: via Portabuia, via del Saracino e poi via verso il Prato. Cerco il settore Giallo e, una volta seduto, mi rendo conto che ho sbagliato anche stavolta! Fossi andato nell'altro settore giallo non mi sarei trovato davanti una telecamera della Rai a rompere gli zibidei. Comunque buono anche l'intrattenimento, Dance Academy e Masquerada, se si eccettua un insistente pretino che pretendeva ci trasformassimo tutti in Pavarotti & Friends. Poi ad un certo punto si cominciano a sentire le campane del Duomo che suonano a festa: è il segno che il Santo Padre è atterrato allo stadio comunale. Sono cominciate le emozioni. Passano le varie personalità politiche lungo il corridoio centrale dell'ovale che porta all'altare: la Bindi, il sindaco Fanfani, il presidente della regione Rossi, tutti comunque con profili bassi. A me colpisce molto che non passi di lì il Presidente del Consiglio Monti: tutto si può dire di lui tranne che sia una persona appariscente. Visto chi c'era prima di lui, diciamo che ha "rimisso le dotte"!! Poi finalmente ecco il Papa che attraversa con la sua papamobile il corridoio centrale ed elargisce sorrisi e saluti a destra e a manca. E' stato un momento molto atteso da tutti i fedeli, reso ancor più bello dal gesto compiuto prima di giungere all'altare: il Papa ha benedetto un bimbo di pochi mesi che con i genitori lo stava salutando. Grande la commozione di tutti: quel bimbo in quel momento ha un pò rappresentato tutti i nostri figli e il suo babbo e la sua mamma hanno interpretato i sentimenti di tutti i genitori. Poi la Santa Messa, non prima però che il sindaco e il vescovo portassero i saluti della città al Santo Padre. Una messa bella, schietta, senza perdite di tempo, un'omelia incentrata inevitabilmente sul momento di crisi che attraversa l'Italia, senza però tralasciare collegamenti ad Arezzo, i suoi artisti e la sua storia. Infine il secondo passaggio, stavolta in uscita dal Prato, della Papamobile con a bordo il Pontefice: profonda emozione e tanti sorrisi. Una volta entrato in Duomo, i fedeli hanno potuto prendere la via di casa e la cosa è stata rapida ed indolore, se si eccettua l'imbuto iniziale di gente. Un'organizzazione quindi davvero perfetta, senza nessuna sbavatura, per un evento dal profondo significato per molti degli aretini presenti e non.
Nella chiesa di Battifolle, come in tutte le altre chiese della Diocesi, non si sono svolte messe nella giornata di domenica vista l'assenza di tutti i parroci che partecipavano alla messa del Prato. Le attività sono però riprese nel nostro paese subito di lunedì sera col Santo Rosario presso la Maestà de Le Capannine. La preghiera ha avuto luogo, vista la temperatura per niente primaverile, dentro casa Burroni ed a conclusione c'è stata l'ormai consolidata tradizione di cantucci e vinsanto e quattro chiacchiere tra compaesani.

mercoledì 9 maggio 2012

Il Papa ad Arezzo domenica 13 maggio

Per chi è in possesso del pass per prendere parte alla Santa Messa officiata dal Papa che si svolgerà al Prato, c'è la possibilità di ritrovo con la gente della parrocchia. Don Lamberto ha spiegato che, per chi lo desiderasse, il ritrovo è verso le 7:30-7:40 presso il parcheggio della Cadorna. Le auto potranno essere posteggiate presso i parcheggi dell'Iperccop, di Obi, del Centraffari o dell'Europlex. Da lì dovrebbe esserci un servizio gratuito di navette che faranno da spola con la Cadorna. Altrimenti, per chi non ce la facesse ad arrivare in orario, può benissimo seguire il percorso di via Portabuia (assegnato alla nostra parrocchia). Ovviamente è fondamentale non dimenticarsi il pass, altrimenti sarà tutta fatica sprecata. Comunque tutte le notizie necessarie si possono avere anche col kit del pellegrino che prevede tra l'altro: il pass, una mappa con gli accessi per il Prato e una più dettagliata del Prato stesso, un foulard e un cappellino. Il costo è di € 5,00 e com'era prevedibile, molti hanno storto il naso per questa spesa - inizialmente facoltativa - diventata poi obbligatoria su ordine del Vescovo. A parte le polemiche, che sia un evento indimenticabile e speciale..

lunedì 16 aprile 2012

Bini... ma che combini!?!

Grande spavento ieri a Battifolle e dintorni per la temporanea scomparsa del nostro Bini. Per chi, come me, però non ha avuto connessione internet da venerdì scorso, non ama il tg di Teletruria e frequenta poco il paese, la notizia l'ha sentita solamente quest'oggi grazie ai giornali locali, anche se ieri era possibile notare un elicottero che si aggirava insistentemente e in maniera sospetta sopra i cieli battifollini. Come ormai sappiamo tutti, la vicenda ha avuto fortunatamente un lieto fine. Il nostro Bini era finito con la sua Panda dentro al torrente Lota ed è rimasto bloccato per diciassette ore, dopo le quali finalmente è riuscito a liberarsi e a ritornare verso casa.

Cambiando argomento e tornando all'interruzione del servizio ADSL/connessione internet, sembra che il paese sia rimasto isolato in alcune zone. Il problema a Le Capannine è cominciato nella giornata di giovedì quando il telefono non voleva saperne di funzionare, ma la connessione internet, seppur ad intermittenza, continuava ad esistere. Poi da venerdì sera il black-out della rete. Impossibile non aver notato le molte persone - tra operai e capi - che hanno lavorato nei pressi della rotonda de La Crocina. Da voci ufficiose sembra che i cavi del telefono sia stati tagliati di netto da malintenzionati, forse con l'intenzione di mettere fuori uso allarmi (?) delle case della zona per tentare una serie di furti. Tuttavia, è opportuno sporgere reclamo al proprio operatore telefonico e richiedere un rimborso da quantificare per interruzione di servizio, visto che altrimenti pagheremo come se il servizio non fosse mai stato interrotto. Finché la pratica non sarà chiusa - ha detto l'operatore del 187 - non sarà possibile sporgere reclamo, quindi aspettiamo un paio di giorni, godiamo la ritrovata connessione internet e torniamo presto alla carica!

mercoledì 8 febbraio 2012

Fredde previsioni per Battifolle...

Il blasonato sito AccuWeather.com prevede per il nostro paese, come già noto a livello nazionale, un altro poco simpatico weekend con temperature polari. Nello specifico, già per stanotte la temperatura scenderà fino a -8° mentre quella realmente percepita sarà di ben -11°. Domani, giovedì, il cielo sarà prevalentemente sereno, mantenendo così la temperatura bassa per tutto il giorno. Già nella notte tra giovedì e venerdì si prevedono le prime nevicate che continueranno per tutto venerdì, mantenendo la temperatura tra 1° e 3°, anche se quella realmente percepita sarà tra i -4° e i -7°. Sabato ancora precipitazioni nevose per tutto l'arco della giornata mentre domenica ci dovrebbe essere un'attenuazione dei fenomeni e temperature molto basse. A quanto sembra, probabilmente non avremo scampo dalla neve, speriamo solamente che l'intensità non sia quella del 1° febbraio scorso. E speriamo nella buona operosità degli addetti ai lavori che una settimana fa non si sono fatti trovare impreparati come successe invece a metà dicembre 2010.