mercoledì 22 dicembre 2010

Stop al fumo! (parte 1 di 2)


Tre mesi, ventidue giorni, due ore, trenta minuti: questo è il tempo trascorso dalla mia ultima sigaretta. Ebbene sì, ho smesso di fumare. Perché scrivo questo? Perché possa essere d'aiuto a tutti quelli che hanno una mezza idea di dire basta a questo stupido vizio, a quelli che un pensierino ce l'hanno fatto tanto volte ma poi si sono lasciati cullare dall'idea rilassante di fumarne un'altra. Voglio raccontare la mia esperienza. Un pò ne ho bisogno io, un pò sarei contento potesse essere d'aiuto per qualcuno.

Tutto cominciò il 7 novembre 1992 allo Zed (l'antenato del Grace per chi non lo sapesse): solita domenica pomeriggio nella nube tossica della discoteca e primissima sigaretta. Uau, che sballo! Riproviamoci! E giù al Moro di Santa Maria col mi' Mostrino. Da lì comincia il mio rapporto con la signora Nicotina. Rapporto stretto, assiduo ma interrotto per fortuna bruscamente dopo 18 anni il 4 settembre 2010. Perché tutte queste date? Perché per un fumatore tutto ciò è importante, fissare dei paletti può aiutare. Non lo dico io ma un prezioso librettino che ho trovato un giorno per caso: mi vedo la Sofia con qualcosa in mano e me lo dà: lo guardo ed era "una piccola guida per far rinascere il non fumatore dalle ceneri del fumatore". Segno del destino? Puro caso? Beh, non saprei ma in quel momento ho preso in serissima considerazione l'ipotesi di smettere di fumare.

Il fumo di sigaretta è la principale causa di malattia e di morte nella maggior parte dei Paesi sviluppati: questo recita l'introduzione della guida. E si comincia bene col librettino, pensai. Molte più vittime annuali dell'HIV, della TBC, degli incidenti d'auto e sul lavoro, dei suicidi e omicidi messi insieme. Il 30% delle morti da tumore sono collegate al tabacco. Ogni anno muoiono 83.000 italiani per cause legate al fumo. Direi che può bastare come prime motivazioni no?

Nel prossimo post parlerò dell'importanza dei "paletti" da fissare nel percorso verso la libertà dal fumo.

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