A distanza di quasi 60 anni dal famoso avvistamento Ufo proprio sopra Castel Pugliese, ecco un altro avvistamento Ufo in piena regola. Ma prima di andare avanti, vi ripropongo ciò che secondo numerose testimoni successe dalle nostre parti:
- 1954 04 Dicembre - S. Giuliano d'Arezzo
I coniugi Edoardo e Rita Betti notarono dalla stazione ferroviaria di S. Giuliano, a grande altezza sopra Castelpugliese, un oggetto biancastro a forma di uovo che procedeva da N a S con velocità elevata, ma a tratti anche lento. Dopo una serie di virate brusche si diresse verso ponente ove sparì rapidamente. Poco dopo piovvero sul posto in gran quantità dei filamenti biancastri sottili che si spezzavano o sublimavano con facilità, la cui presenza fu constatata da numerosissime persone. Uno studente di ingegneria, che intervistato successivamente smentì, pur affermando di ricordare i filamenti caduti, ne raccolse un po' per farli analizzare. - 1954 04 Dicembre - S. Giuliano d'Arezzo - 16:00
La signora Rita Betti Bigazzi, richiamata dalle grida della figlia e di un'amica di questa, osservò un oggetto (grande come la luna piena, secondo la figlia), costituito come da due semisfere sovrapposte, col diametro maggiore parallelo all'orizzonte, di colore argento, brillante (forse per la luce solare che vi si rifletteva), dirigersi, con traiettoria rettilinea, da ponente verso levante, ove scomparve all'orizzonte. Il fenomeno durò qualche minuto.
- 1954 01 Novembre - Cennina - 06:30
Rosa Lotti Dainelli, una contadina di quarant'anni, sposata e madre di quattro figli, il giorno della festa di Ognissanti uscì di buon'ora (erano le 06:30) dalla propria abitazione, una casa colonica del podere "La Collina", posta in un luogo isolato, per recarsi alla messa nella chiesa di Cennina. Aveva con sé un mazzo di fiori che voleva offrire alla Madonna e teneva in mano le scarpe nuove e le calze nere per non sporcarle o sciuparle durante il cammino, dal momento che per arrivare a Cennina doveva percorrere un sentiero di campagna. Giunta nei pressi di una piccola radura scorse davanti a sé a circa 20 metri, un oggetto scuro, appuntito che sporgeva dai cespugli. Avvicinatasi poté constatare che l'oggetto era una specie di grosso fuso, molto panciuto nella parte centrale e molto appuntito alle estremità, situato in posizione verticale ai margini della radura, presso un alto cipresso, con una punta infilata nel terreno. Era alto circa due metri e largo, al centro, circa un metro e venti centimetri, di colore marrone opaco. Nella parte centrale si notavano, opposti l'uno all'altro, due finestrini a forma di oblò e, in mezzo a questi, ricavato nel "cono" inferiore, uno sportello di "vetro" chiuso. Improvvisamente due esseri sbucarono dai cespugli, tagliandole la strada. Erano piccolissimi, di statura paragonabile a quella dei bambini di quattro o cinque anni (circa un metro), ma perfettamente proporzionati e del tutto simili a noi. Indossavano una tuta grigia, aderente, che copriva tutto il corpo, compreso le gambe e i piedi. Sulle spalle avevano una corta mantella e sul torace un giubbotto accollato con piccoli bottoni lucenti. In testa portavano un casco apparentemente di cuoio che copriva, con due dischetti, anche le orecchie. Uno dei due cominciò a parlare in un linguaggio sconosciuto, talvolta rivolgendosi all'altro; poi sorridendo, le prese dolcemente di mano il mazzo di fiori e una calza e, esaminati i fiori, si avviò verso il fuso. Alle proteste della Lotti, l'essere le restituì una parte dei fiori, ma non la calza e, appoggiando la mano sullo sportello, lo fece aprire verso l'esterno. Dal momento che la teste si trovava a meno di due metri dal fuso, poté vederne l'interno, ove scorse due piccoli sedili rotondi e piatti, senza spalliera, fronteggianti i due oblò laterali. Gettati fiori e calza all'interno, l'essere trasse fuori un "rotolo" colore marrone scuro a forma di cilindro con le estremità arrotondate, dalla superficie liscia e uniforme, che puntò longitudinalmente verso la donna, guardando alternativamente esso ed ella, dando l'impressione di scattare delle fotografie. In quel momento la donna ebbe paura di poter essere uccisa; così con passo svelto, si allontanò dalla radura. Gli esseri non tentarono di seguirla, ma sembrarono porgerle l'oggetto, come per dono. Poco dopo la vegetazione le nascose il tutto alla vista. L'unica traccia rinvenuta successivamente in loco fu un foro sul terreno, presumibilmente dove era infilato l'oggetto, constatato da tutti coloro che, appresa la notizia, vollero recarvisi a vedere (compreso il marito della teste). Rosa Lotti risultò persona di tutto rispetto, seria, sana di corpo e di mente. Una conferma indiretta del caso sembra venire da due bambini del luogo, i fratelli Ampelio e Marcello Torzini, rispettivamente di sei e nove anni. Infatti, in un "pensierino" scritto a scuola alcuni giorni dopo il fatto, Ampelio raccontò che, il mattino del primo novembre, mentre si trovava nella zona col fratello a pascolare i maiali, udì parlottare e scorse la Lotti che discuteva con gli "omini", nella radura. Il fratello maggiore corse ad avvisare il padre, ma quando questi poté arrivare, la radura era ormai deserta. Quest'ultima testimonianza potrebbe, però essere il frutto della fantasia dei bambini, forse stimolata dall'illustrazione che Walter Molino dedicò al caso sulla copertina della "Domenica del Corriere". Ad ogni modo i due bambini non si mostrarono molto loquaci, lasciando intendere un divieto di parlare imposto dai genitori. Indagini furono svolte anche dai Carabinieri.
Però la prima reazione alla vista di quelle luci è stata paura e quindi cominciavo ad allontanarmi velocemente per entrare in casa. Non mi sono detto: "Toh, guarda, i militari hanno dei nuovi aerei". Forse questo vuol dire che in fondo al nostro cuore sappiamo qual è la verità su questi fenomeni...
8 commenti:
Intorno alla mezzanotte tra il 10 e l' 11 di aprile 2010 mentre con mio marito ci stavamo dirigendo in auto verso casa, passando da Battifolle, in basso nel cielo alla nostra destra abbiamo notato anche noi la medesima scena delle luci in formazione davanti a noi. Ci siamo fermati a guardare sbigottiti fino a quando due di esse hanno cominciato ad allontanarsi. Siamo sconcertati da tutto ciò! Franca e Andrea
scondo me state esagerando!!!!!!!!
Vi ringrazio Franca e Andrea. Così svanisce l'ipotesi dell'allucinazione collettiva. Io ero fuori con il mio cane e stavo per rientrare quando ho visto queste luci. Lipperlì ho creduto fossero le solite luci dei ripetitori di San Zio. Poi però ho notato che si muovevano. Ho chiamato mia moglie perché facesse anche lei da testimone all'avvenimento. E per fortuna ha fatto in tempo a vedere le cose che ho visto io. Io vorrei solamente una spiegazione razionale per ieri sera ma sono sicuro che nessuno la potrà trovare, anche perché non v'è menzione dell'accaduto nei notiziari aretini online fino a ora.
Potrebbe trattarsi di "lanterne cinesi": provi ad effettuare
delle ricerche su youtube con oggetto "Flying Chinese
Lanterns" o "sky lanterns" e ci dica se potrebbe corrisponde
a quanto da lei visto.
Questa è già una spiegazione che potrei accettare. Non so quanto possano durare. Comunque sembravano davvero andare come se fossero guidati, però a questo punto potevano essere correnti d'aria. Grazie dell'info e del commento!
noi siamo in contatto con gli extra da un loro messaggio dicono ke ripasseranno nel betaperiodo di sabato prossimo circa alla stessa ora minuto piu'o meno
Ciao a tutti, le luci che avete visto erano delle piccole mongolfiere(lanterne cinesi)lanciate da una festa di compleanno a Battifolle. Una è stata lanciata proprio da me.
Per qualche ora avevate fatto riaccendere in me la mia sopita passione per gli strani fenomeni del cielo. Sigh! Tale passione se n'è tornata dritta in soffitta... Ma non potevate fare dei comuni fuochi d'artificio?!?! :))
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