mercoledì 16 maggio 2012

Il Papa ad Arezzo!


Una due giorni veramente molto intensa: prima di tutto per la Diocesi, ma anche per il nostro paese e in particolare per Le Capannine.
La visita pastorale di Papa Benedetto XVI è stata subissata di polemiche spesso ingiustificate e di illazioni inesistenti ma è stata davvero una bella esperienza, a sentire la maggior parte delle persone che vi hanno partecipato. La mia giornata tipo è stata questa: sveglia alle sei, partenza alle sei e trenta spaccate, parcheggio al Magnifico e navetta con destinazione Baldaccio. Da lì una bella scarpinata in buona compagnia seguendo il tragitto pianificato dagli organizzatori: via Portabuia, via del Saracino e poi via verso il Prato. Cerco il settore Giallo e, una volta seduto, mi rendo conto che ho sbagliato anche stavolta! Fossi andato nell'altro settore giallo non mi sarei trovato davanti una telecamera della Rai a rompere gli zibidei. Comunque buono anche l'intrattenimento, Dance Academy e Masquerada, se si eccettua un insistente pretino che pretendeva ci trasformassimo tutti in Pavarotti & Friends. Poi ad un certo punto si cominciano a sentire le campane del Duomo che suonano a festa: è il segno che il Santo Padre è atterrato allo stadio comunale. Sono cominciate le emozioni. Passano le varie personalità politiche lungo il corridoio centrale dell'ovale che porta all'altare: la Bindi, il sindaco Fanfani, il presidente della regione Rossi, tutti comunque con profili bassi. A me colpisce molto che non passi di lì il Presidente del Consiglio Monti: tutto si può dire di lui tranne che sia una persona appariscente. Visto chi c'era prima di lui, diciamo che ha "rimisso le dotte"!! Poi finalmente ecco il Papa che attraversa con la sua papamobile il corridoio centrale ed elargisce sorrisi e saluti a destra e a manca. E' stato un momento molto atteso da tutti i fedeli, reso ancor più bello dal gesto compiuto prima di giungere all'altare: il Papa ha benedetto un bimbo di pochi mesi che con i genitori lo stava salutando. Grande la commozione di tutti: quel bimbo in quel momento ha un pò rappresentato tutti i nostri figli e il suo babbo e la sua mamma hanno interpretato i sentimenti di tutti i genitori. Poi la Santa Messa, non prima però che il sindaco e il vescovo portassero i saluti della città al Santo Padre. Una messa bella, schietta, senza perdite di tempo, un'omelia incentrata inevitabilmente sul momento di crisi che attraversa l'Italia, senza però tralasciare collegamenti ad Arezzo, i suoi artisti e la sua storia. Infine il secondo passaggio, stavolta in uscita dal Prato, della Papamobile con a bordo il Pontefice: profonda emozione e tanti sorrisi. Una volta entrato in Duomo, i fedeli hanno potuto prendere la via di casa e la cosa è stata rapida ed indolore, se si eccettua l'imbuto iniziale di gente. Un'organizzazione quindi davvero perfetta, senza nessuna sbavatura, per un evento dal profondo significato per molti degli aretini presenti e non.
Nella chiesa di Battifolle, come in tutte le altre chiese della Diocesi, non si sono svolte messe nella giornata di domenica vista l'assenza di tutti i parroci che partecipavano alla messa del Prato. Le attività sono però riprese nel nostro paese subito di lunedì sera col Santo Rosario presso la Maestà de Le Capannine. La preghiera ha avuto luogo, vista la temperatura per niente primaverile, dentro casa Burroni ed a conclusione c'è stata l'ormai consolidata tradizione di cantucci e vinsanto e quattro chiacchiere tra compaesani.

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